Cosa sappiamo del Vaiolo delle scimmie


Cosa sappiamo del Vaiolo delle scimmie

Vaiolo delle scimmie

A maggio 2022, si sono registrati casi di vaiolo delle scimmie in Europa, ma cosa sappiano del Monkeypox?

Il vaiolo delle scimmie è un virus appartenente alla stessa famiglia del vaiolo, ma pare che abbia minore gravità e diversa modalità di diffusione. Si diffonde particolarmente tra primati e piccoli roditori, soprattutto in Africa. Nelle aree endemiche è trasmesso all’uomo attraverso morso dell’animale o contatto diretto con il sangue, la carne, i fluidi corporei o le lesioni cutanee di un animale infetto. Questo virus è stato identificato per la prima volta come patogeno umano nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. Dalla sua scoperta, i casi umani sono stati riportati in diversi paesi africani. Attualmente la malattia è endemica in Benin, Camerun, Repubblica Centro Africana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Gana (solo casi in animali), Costa d’Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sud Sudan.
Fino ad oggi sono stati registrati pochi casi nell’uomo fuori dall’Africa: sono stati riportati casi sporadici ed anche un’epidemia in USA nel 2003, dopo l’importazione dall’Africa di animali non adeguatamente controllati dal punto di vista sanitario.
Di recente, come riportato secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono stati segnalati all’Organizzazione Mondiale della Sanità casi di monkeypox umani in 12 Stati Membri in cui la malattia non è endemica. Alcuni casi sono stati segnalati in paesi europei tra cui anche l’Italia. Analisi epidemiologiche sono attualmente in corso per identificare la catena di trasmissione.

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie

Attualmente, il virus non si trasmette facilmente da persona a persona. La trasmissione umana è legata soprattutto al contatto stretto con i fluidi corporei o con le lesioni cutanee di una persona infetta. È possibile che avvenga il contagio anche attraverso droplets tramite contatto prolungato faccia a faccia o con oggetti contaminati (lenzuola, asciugamani, vestiti, stoviglie…). I dati ad oggi disponibili e la natura delle lesioni portano a pensare che il virus possa essere trasmesso attraverso rapporti intimi.

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie

I sintomi principali nell’uomo sono: febbre, dolori muscolari, mal di testa, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza, vescicole, pustole e piccole croste. La malattia si risolve in modo spontaneo nel giro di 2-4 settimane con adeguato riposo e senza particolari terapie, quando risulta necessario possono essere somministrati degli antivirali. Fino ad ora nella maggior parte dei casi i sintomi sono risultati lievi con un decorso benigno, però può provocare una malattia più grave in alcuni gruppi di persone particolarmente fragili come: bambini, donne in gravidanza e persone immunosoppresse.

Il vaccino contro il vaiolo protegge?

Le persone non vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) possono essere a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa tipologia di virus. Attualmente i casi registrati sono individui che non hanno ricevuto il vaccino.

Quali sono le raccomandazioni?

Le raccomandazioni sono: restare a casa a riposo se insorge febbre, rivolgersi al proprio medico in caso di comparsa di vescicole o altre manifestazioni cutanee. Per prevenzione, è molto importante evitare il contatto stretto con persone con uno di questi sintomi (febbre, rigonfiamento dei linfonodi, lesioni cutanee in particolare vescicole o croste). Questo comportamento non è soltanto utile a prevenire il monkeypox ma anche altre infezioni.
Secondo l'ultima circolare del Ministero della Salute, i contatti devono essere monitorati ogni giorno per l'insorgenza di sintomi o segni riferibili a Monkeypox per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Tra i vari sintomi e segni si include: mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia. Ai contatti va monitorata la temperatura 2 volte al giorno. I contatti asintomatici non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma finché risultano sotto sorveglianza. Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso Monkeypox devono evitare contatti con soggetti a rischio.

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