Come aumentare il latte materno


Come aumentare il latte materno

La paura di non aver latte a sufficienza per il proprio bambino o che non sia abbastanza nutriente è tra le paure più diffuse di tante mamme. Nella maggior parte dei casi, questa paura non deve sussistere poiché la donna di natura è in grado di produrre una quantità di latte necessaria per nutrire in modo adeguato il suo bambino. Solo in alcuni casi rari (ad esempio alcune malattie) non è possibile allattare al seno, e spesso una riduzione o l’assenza è dovuta a piccoli errori commessi ai quali spesso è possibile rimediare con delle semplici abitudini o regole. È importante quindi seguire dei piccoli passi per poter garantire la produzione di latte materno.

Iniziare ad allattare fin da subito

Risulta molto importante attaccare al seno il piccolo nelle primissime ore di vita. Gli esperti confermano che il neonato andrebbe attaccato al seno possibilmente nella prima mezz’ora di vita o almeno nelle prime tre ore dopo il parto. Avviare il prima possibile l’allattamento al seno, può portare ad avere più chance di avviare un allattamento materno di successo e di proteggere il proprio piccolo da tante problematiche come alcune malattie. Unicef e Oms confermano che il contatto tra mamma e bambino insieme all’attaccamento precoce sia in grado di stimolare la produzione di latte materno, compreso il colostro, estremamente ricco di nutrienti e anticorpi fondamentali per il bambino.

Allattamento a richiesta

Una delle cause principali di perdita o riduzione del latte materno è l’introduzione del latte artificiale nella dieta del bambino. Introducendo il latte artificiale si riducono progressivamente le poppate giornaliere. Il seno è una ghiandola in grado di rispondere alla richiesta del bambino: tanto più il bimbo succhia al seno, più il seno produce il latte. Se una mamma ha paura di avere poco latte per il suo piccolo, attaccare il bimbo al seno più spesso può aiutare ad aumentare lo stimolo e quindi ad aumentare la produzione di latte materno. Questo vale anche nel caso in cui la mamma decida di non adottare l’allattamento a richiesta (da preferire, soprattutto nei primi mesi): ovviamente seguendo degli orari precisi programmati e non seguendo la richiesta del bambino è più probabile che si riduca la produzione di latte. Infatti, con l’allattamento programmato il seno non riesce a comprendere correttamente la necessità di latte ed è inoltre possibile che il bambino non riesca a poppare quanto davvero gli serve.
È importante ricordare che il seno è strutturato seguendo un perfetto meccanismo: esso produce tanto latte quanto ne viene richiesto attraverso la suzione del bambino, per questo motivo più il bambino succhia e svuota il seno, più latte viene prodotto. Quando il bambino succhia al seno, si attivano degli stimoli tattili a livello dei capezzoli, dell’areola e dei tessuti mammari che vengono trasmessi al cervello e che determinano la sintesi di due ormoni: la prolattina e l’ossitocina. La prolattina attiva la produzione del latte, mentre l’ossitocina spreme gli alveoli conducendo il latte attraverso i dotti fino al capezzolo, permettendo la fuoriuscita del latte materno.

Non bisogna saltare poppate

Molte mamme sono convinte che saltando una poppata arriveranno alla prossima poppata con una buona scorta, ma non è così che funziona. La maggior produzione di latte avviene proprio durante la suzione. Inoltre, quando il latte si accumula viene trasmesso al cervello un segnale “di serbatoio pieno” e quindi comincia a rallentare la velocità di sintesi del latte. Mentre quando il seno viene svuotato, al cervello arriva il segnale di produrre altro nutrimento.

Allattamento al seno: la posizione corretta

La posizione durante l’allattamento al seno è fondamentale: è importante verificare posizione, attacco e modalità di suzione. Controllare che il bambino sia in una buona posizione, che sia ben attaccato al seno e che la suzione avvenga correttamente risulta molto importante poiché adottando una giusta posizione, il bambino offre una corretta stimolazione alla ghiandola mammaria, svuotando bene il seno ed inviando l’impulso a produrre più latte.
Per una posizione corretta, la mamma dovrebbe sedersi su una poltrona o sedia comoda con dei cuscini in grado di sostenere la schiena, il braccio e il proprio bambino; avere le gambe rilassate e appoggiate su un rialzo o a terra. Oppure la mamma potrebbe assumere una posizione sdraiata con un cuscino dietro la schiena del bambino in modo che esso non si giri e che tenga la testa in asse con schiena e sedere. Durante l’attaccamento al seno, la testa del bambino deve essere rivolta verso il capezzolo e il naso appoggiato (non schiacciato) sul seno; le labbra del bimbo devono essere ben aperte, devono afferrare non solo il capezzolo ma anche una porzione di seno. Per verificare se la suzione sta avvenendo correttamente controllare se la mandibola si muove e si sente deglutire ritmicamente. Se si avvertono schiocchi è segno che il bambino sta ingurgitando aria, in questo caso si consiglia di provare a migliorare la posizione.

Non dare acqua al bambino quando l'allattamento è esclusivo

Il latte materno soddisfa tutte le esigenze del bambino, compresa la sete: il latte materno oltre ai vari nutrienti è costituito soprattutto di acqua. Per questo motivo, durante l’allattamento esclusivo non va somministrato nessun altro liquido, neanche in estate quando le giornate risultano molto calde. Dare il biberon al bimbo potrebbe confonderlo dando una finta sensazione di sazietà e prolungando i tempi tra una poppata e l’altra, con l’unico risultato di ridurre la produzione del latte materno. Inoltre il bimbo potrebbe confondersi tra capezzolo e biberon e potrebbe così preferire la modalità di suzione meno faticosa (col biberon).

Allontanare lo stress

Infine è importante che la mamma sia serena e tranquilla visto che lo stress è in grado di interferire con l’allattamento al seno: se la mamma è stressata e non è tranquilla, il bambino è in grado si percepirlo e questo può portarlo in uno stato di insicurezza e paura, riducendo la suzione. Quando la mamma è stressata, viene alterato un equilibrio ormonale, inibendo la produzione di ossitocina e di conseguenza riducendo la fuoriuscita di latte. Risulta molto importante che la mamma sia rilassata e tranquilla, soprattutto durante la poppata.

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